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Leptometra phalangium

 

pubblicato sulla rivista Sub n° 404 - Settembre 2020

 

Il candido Crinoide del Mediterraneo - Leptometra phalangium

 

Tutto ebbe inizio a gennaio, quando i miei due buddy abituali scesero senza di me, io ero a sciare. Telefonandogli, in orario di rientro a casa, chiedendogli che immersione avessero fatto e, cosa avessero visto di particolare, mi risposero che sotto ai 100 metri, avevano trovato una distesa di palmette.

Leptometra phalangium - Sub Underwater Magazine 404

Palmette? Cosa sono le palmette? Cosa avranno visto Augusto ed Henry? Cosa ci sarà in fondo a Punta Pennello? Laggiù, dove la parete dell’isola smette di scendere veloce ed incontra il fondale di quella zona di mare, rivolta verso l’isola del Giglio. Serve verifica e servono foto per i biologi.

Leptometra phalangium - Sub Underwater Magazine 404

Ad inizio giugno, a fine lockdown, mi reco all’Argentario Divers ritrovando, finalmente, gli amici Simone e Stefania e lo staff indaffarato a prepararsi per la stagione che forse, finalmente parte. Alle 10 Dario molla gli ormeggi, salpiamo col gommone in direzione Giannutri, io, Augusto ed altri tre ragazzi che devono fare esercizi in 10 metri. Quasi sempre vengono soddisfatte le nostre richieste di run time molto lunghi e zone di ormeggio vicine ai target, ma oggi no, il gommone deve stare ridossato, sotto costa, un pò per i tre sub che devono fare esercizi, un pò per la brezza che increspa la superficie del mare.

Leptometra phalangium - Sub Underwater Magazine 404

Dario ormeggia a Punta Pennello, lato Cala Maestra, dopo la loro prima immersione si sposterà e lo ritroveremo a Cala Ischiaiola, ben ridossato. Abbiamo già indossato la stagna al diving, i nostri reb sono pronti; di solito arriviamo con tutto già assemblato e testato da casa, dopo aver caricato sul gommone si ricontrolla nuovamente la calibrazione ed il vuoto. Controllo alla pressione dei bail out e siamo pronti. Abbiamo il nostro rituale, seguiamo sempre la nostra check list, per evitare sviste ed errori.

Leptometra phalangium - Sub Underwater Magazine 404

Si calano i bailout e lo scooter, ognuno ha la propria cima appositamente armata con anelli alla giusta distanza. Si aprono le piccole bombole, si ricontrolla la pressione, si indossa il reb, si infila il pendant, per metterlo al sicuro da urti o strattoni, in seguito si connette stagna e riscaldatore, poi si chiude l’imbrago. Mentre si esegue il pre-breath si controllano i due mav, che siano al loro posto ed accessibili, tenendo sempre sotto controllo la PPO2, che resti sul set point impostato.

Me, Augusto & Black Coral

In questa fase mi ritornano sempre alla mente i primi insegnamenti del mio istruttore deep air, massima concentrazione, no distrazioni, focalizzati sul compito. Il gommone non è stabile, il peso sulla schiena, non bisogna cadere e c’è da effettuare la vestizione senza errori, safety first, per poter trarre il massimo piacere dall’immersione e non rischiare nulla. Ancora qualche secondo per essere sicuri che la PPO2 venga mantenuta dalle iniezioni di ossigeno del solenoide. Si è tutto ok, con un rapido sguardo a Dario ed Augusto segnalo che mi butto.

Leptometra phalangium - Sub Underwater Magazine 404

Fatico a trasmettere quello che si prova in queste fasi, non senti la stanchezza del viaggio di oltre tre ore, non senti il caldo, non senti fatica, hai l’adrenalina che sovrasta tutto, sei operativo come non mai. Appena ritrovato la posizione verticale in acqua subito uno sguardo al pendant, moltissimi decessi con il reb si verificano in questa fase, ipossia da bombola chiusa, è tutto ok, mi faccio passare la macchina fotografica, poi lentamente scendo lungo la mia cima prendendo i tre bailout e lo scooter. Brett Gilliam, nel libro Deep Diving, racconta che scendeva sempre 5-10 minuti per acclimatarsi, prima di un tuffo impegnativo, lo faccio sempre anch'io.

Me, Augusto & Black Coral

Mi serve per concentrarmi, far capire all’organismo che siamo immersi, far stabilizzare la temperatura dentro la muta, controllare con calma che tutto sia al suo posto e funzionante. Vedo entrare Augusto, lo seguo nella sua preparazione, mi si avvicina, bubble check ok; ok a scendere. Ovviamente ci eravamo già accordati sulle modalità dell’immersione. Essendo a circa 1000 metri dal targhet, terrò i bracci dei flash raccolti, protezione dell’oblò ben calzata, e la macchina appesa al fianco, per avere meno attrito possibile; è comunque accesa, ci è già capitato, in questa zona, di trovarci in mezzo ad un enorme branco di ricciole.

Red Coral

Staremo paralleli ad un paio di metri di distanza, scenderemo a velocità media, diretti al corallo nero, dal quale effettueremo una virata, per dirigerci alla zona dell’avvistamento. Tutto tranquillo, la navigazione procede senza colpi di scena, ci buttiamo giù lungo la parete come se volassimo, con il silenzio rotto solo dal motore dello scooter. Le uniche cose che vediamo muovere sono parecchie antenne di aragoste; via via il blù è sempre più scuro, la sensazione di pace sempre maggiore.

Musdea

Dopo una ventina di minuti, ecco comparire una macchia chiara, si è lei, la grande colonia di Antipathella subpinnata, sempre ammaliante, ci soffermeremo dopo, ora virata di 45 gradi e si continua. La pendenza del fondale, che fino ad ora scendeva con grandi salti tra una roccia e l’altra, ora è molto meno accentuata, scende molto lento, tanto da costringerci ad altri 15 minuti di navigazione. Dal sedimento grossolano si è passati a qualcosa di molto più simile al limo tipico del mio Adriatico, c’è anche una leggera nebbia, è buio, la visibilità si è ridotta ad una decina di metri, quando iniziano a comparire, uno due tre, dieci, venti, un prato di fantastici crinoidi bianchi!

Moon Fish

Io amo i crinoidi, e dopo l’incredibile assembramento trovato fuori dalla secca della Botte a Ponza, ora sono di nuovo ad un party! Non ho tempo di gustarmi la situazione, controllo la PPO2, 1,05, mi va benissimo per questa quota, siamo a -105, i minuti di deco salgono impietosi, devo fotografare velocemente, bene e, poi rientrare. Mi allontano qualche metro da Augusto, mentre sistemo i flash in posizione, tolgo la protezione all’oblò, controllo al diaframma, apro un paio stop, scatto, un flash mi spara troppo, lo arretro e riprovo, ok, ci siamo ora cerco qualche inquadratura interessante e scatto. Situazione fantastica, a Ponza erano color ocra ed ammassati sugli scogli, quì sono sul fango, ben distanziati, con le braccia rivolte verso l’alto, tutti a banchettare.

Astrospartus & Augusto

Dopo alcuni scatti controllo la consistenza del fondo, sedimento molto fine, la mano mi sparisce con pochissima resistenza. Io ho quello che volevo, faccio un giretto, scendo un altro paio di metri, crinoidi a perdita di lampada…..bellissimo. Segnalo ad Augusto che ho finito, la bussola sullo scooter ci indica la rotta di rientro, via verso casa. In queste condizioni, senza riferimenti, su di un fondo uniforme è, fondamentale leggere e seguire bene la bussola, senza seguire le sensazioni personali, con quelle ti perdi, e capita quasi ad ogni navigazione di sentire di dover andare per una direzione che contrasta l’evidenza della bussola, il cervello è proprio una cosa complicata. Come volevasi dimostrare, di bussola, arriviamo dritti sul corallo nero, siamo a -75, ci concediamo qualche minuto di piacere, due scatti seri più il solito selfie, abbracciati e sorridenti. Abbiamo oltre due ore di deco, possiamo anche andare a pinne e goderci la parete. Risaliamo e ci avviciniamo al gommone, in totale silenzio, il blù ora è chiaro, si intravede il bagliore del sole, la visibilità è fantastica, in questo paradiso raggiungiamo un bel pesce luna che probabilmente era dal dentista, ci spiace disturbarlo.

Me & Argentario Divers Team

La parete è ricchissima, c’è tutto il mediterraneo, corallo, gorgonie, aragoste, mustelle, nudibranchi, spugne, da restare li giorni ad ammirare. Lentamente ci avviciniamo sempre più alla superficie, ed al punto di ritrovo. Verso i 15 metri, in lontananza scorgiamo un paio di dentici che ci sembrano di ragguardevoli dimensioni, sono incuriositi da questi due oggetti che fluttuano, si avvicinano sempre più, saranno minimo tre chili, bei pescioni! Procediamo, e poco dopo ecco le due cernione che abitano li; hanno la tana sui 18 metri, però non si lasciano avvicinare, si mantengono a distanza di sicurezza. Time to surface 55 minuti, ultima tappa a 6 metri, è il momento nel quale mi dedico a sfogliare tutta la caulerpa che trovo, in cerca di un nudibranco molto particolare, che si nutre di questa alga, il Lobiger serradifalci, beccarlo sarebbe un gran colpaccio. Finita anche questa tappa, a mezzo metro al minuto riemergiamo, purtroppo anche questo tuffo è finito, tre ore e 9 minuti di puro gusto, abbiamo visto di tutto, Giannutri sa sempre sorprenderci. Ora rientro, insalatina veloce, saluti e 338 chilometri per arrivare a casa. Ciao ragazzi, alla prossima!!


Leptometra phalangium - Sub Underwater Magazine 404

Il candido Crinoide del Mediterraneo - contributo scientifico di Attilio Rinaldi

La Leptometra phalangium é un Crinoide con dieci braccia endemico del Mediterraneo. Vive in acque profonde, nei fondali sabbioso-fangosi compresi tra 55 e 1.290 m. Bianco candida la sua colorazione dominante con varianti bruno-chiare, non rari gli individui con le braccia segmentate da bande brune.  

In italiano sono conosciuti con il nome generico di “Gigli di mare”, nella lingua inglese Feather star “Stelle piumose”. Il corpo dei Crinoidi è costituito da un disco centrale dal quale dipartono verso l’alto lunghe braccia pennate, sul lato inferiore si diramano cirri prensili adibiti alla deambulazione e all’ancoraggio al substrato. Ciascun braccio è formato da un asse portante e da esili “pinnule” trasversalmente disposte a pettine su un unico piano. La bocca è rivolta verso l’alto, il cibo, costituito da plancton e detrito organico, viene raccattato dalle braccia e convogliato verso il cavo orale. Sono mobili, oltre alle capacità deambulanti dovute ai cirri prensili, sono in grado di compiere piccoli spostamenti in acque libere grazie al fluttuare ritmico delle loro braccia.

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MS 09/2020