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Red Sea CCR scuba cruise

 

Con Ponza Diving, Red Sea CCR scuba cruise 9-16/2/19, altra strepitosa immersione effettuata con il fido JJ-CCR che regala emozioni uniche.

La Planet Star si ormeggia fra il reef di Abu Nuhass ed il piccolo erg a sud ovest. Solito briefing accurato, ci vengono descritti i 4 relitti presenti. Il gommone ci porta sulla punta nord, da dove inizieremo il giro. 3 2 1 e capovolta in contemporanea, tutti sgonfi, per scendere velocemente, fuori c’è parecchio mare, ed il gommone non è ormeggiato. Ci appare subito il Kimon M, grossa nave mercantile di 3.714 tonnellate lunga 106 metri per 14.8 di larghezza, varata nel 1952; il 12 dicembre 1978, giorno dell’affondamento stava trasportando un carico di lenticchie insaccate. La poppa è a 30 metri, massima profondità di questa immersione, la risaliamo, arrivati in plancia troviamo glass fish ovunque, un branco immenso, mi piacciono da impazzire, ci metto Augusto in mezzo e scatto.

Kimon wreck Abu Nuhass

Al trentesimo minuto dopo aver curiosato in ogni cavità, con parete a sinistra partiamo alla volta del Marcus / Chrisoula K, raggiunto dopo 5 minuti grazie anche alla leggera corrente a favore. Colpiscono subito le stive colme di piastrelle Italiane, ancora impacchettate ed ordinate. Lo scrutiamo per 15 minuti, non è particolarmente incrostato e ricco di vita, ci sarebbe l'accesso alla sala macchine, ma è a 6 metri, decidiamo di soprassedere, per cui dopo uno scatto alla ciminiera adagiata sul fondo ripartiamo alla volta del Carnatic. 15 minuti di pinneggiata, sempre con leggera corrente a favore, e ci appare la stupenda prua con il foro del bompresso. Me lo ricordavo dal 1997. Relitto meraviglioso, poetico, d’altri tempi, varato l’otto dicembre 1862, lungo 89,8 metri per 9 metri di larghezza, con una stazza di 1.776 tonnellate; prima generazione di navi a vapore che presentavano ancora un armamento a vela, erano classificate piroscafi a propulsione mista.

Carnatic wreck Abu Nuhass

Affondò il 12 settembre 1869, portando con sè il suo carico, composto da balle di cotone, fogli di rame, ancora visibili, la posta per i soldati inglesi in India, numerose bottiglie contenenti vino. Me lo fotografo in lungo ed in largo, dentro e fuori, mentre Augusto curiosa in tutte le zone e Boz è preso nelle sue riprese. Al centoduesimo minuto mi vengono a cercare per passare al relitto successivo, il Carnatic ci ha donato 37 minuti meravigliosi.

Carnatic wreck Abu Nuhass

Arriviamo alla prua del Jannis D, ex Dana dopo 18 minuti di pinneggiata scrutando in tutte le direzioni, dopo aver condiviso la strada con 6 tonni da circa un metro che ci guardano incuriositi e per nulla intimoriti.  Il relitto è lungo 99,5 metri per 6,5 metri di larghezza con una stazza di 2.932 tonnellate.

Jannis D, ex Dana wreck

In pochi minuti superiamo la prua, ed arriviamo nella zona distrutta dall’impatto; del carico di legno c’è qualche traccia, qualche minuto ancora ed ecco la plancia, con dietro l’accesso alla sala macchine, ci intrufoliamo come bambini col gioco nuovo.

Engine Room

Non è grandissima, ma è molto intrigante; due ponti sotto un bellissimo tornio parallelo, in 3 ci muoviamo a fatica, ed io sono rimasto senza flash, significa che da inizio immersione ho superato i 250 scatti, troppi, dopo saranno da verificare, sistemare, archiviare…... 161 minuti di immersione, usciamo e prendiamo la via del ritorno, previsto in 25 minuti, se la corrente continua a esserci favorevole. Ma dopo un paio di minuti, entrati nella pass fra reef ed erg, ci ritroviamo una corrente contraria piuttosto decisa. Ci hanno detto che in qualsiasi momento possiamo lanciare il pallone ed essere recuperati dal gommone, ma dovremmo toglierci il reb in acqua, salire sul gommone, poi trasbordare il tutto, decidiamo di provare, magari con tutta questa corrente passa qualcosa di interessante. Augusto in testa, Boz al seguito io chiudo. Poco dopo vedo Augusto che gesticola, io ero intento a non rovinare il reef, cercando di ridossarmi il più possibile, due delfini. mamma e figlio che gli sta sotto attaccato!! Ci passano a fianco, molto vicini, poi spariscono. Ricompaiono e si avvicinano curiosi, altro passaggio e via. Noi proseguiamo affaticati ma appagatissimi da un evento raro ed emozionantissimo. Finalmente la corrente molla, e sopra la nostra testa vediamo l’ormeggio della barca sul reef.

Dolphins

Prendiamo la direzione della barca, e dal blu ricompaiono i delfini, vengono a volteggiarci attorno, ci fissano negli occhi vanno da Augusto, poi vengono da me ed infine salutano anche il Boz, prima di riemergere per respirare; poi spariscono. Sono passati 52 minuti da quando abbiamo lasciato l’ultimo relitto, sono 213 minuti che siamo in acqua, abbiamo coperto, a pinne, oltre 1450 metri, di cui gli ultimi 300/350 metri contro corrente, ma per la testa ci sono solo emozioni incredibili, immagini indelebili, soddisfazione a 1000, non c’è spazio per altro.

Three scuba friends in Carnatic wreck

Riemergiamo, ci stringiamo la mano uno con l’altro, siamo felicissimi, è stato un Tuffone da paura!! 4 relitti, in 213 minuti su di una distanza di oltre 1450 metri a pinne! Grazie al JJ, che infonde una tranquillità incredibile ad ogni quota, in ogni condizione, il reb non è solo per andare fondi, è per fare tuffi sicuri, confortevoli, appaganti. Grazie al Donati che ci ho portati qua, grazie ad Enzo e Salah che ci hanno lasciati liberi di scorazzare, grazie all’assistenza dell’equipaggio.

 

 

 

 

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MS 02/2019