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Forti contrazioni


Il varoTrenta ottobre 2005, esplorazione del relitto del Regio Sommergibile Tricheco. Per quanto riguarda il report dell'immersione, i preparativi, il ritrovamento e la storia, di questo sfortunatissimo sommergibile, cliccate qui. L'episodio invece che vi voglio raccontare, mi è occorso durante la decompressione di questa immersione. Nonostante il mare agitato, la profondità, la scarsa visibilità, le reti impigliate, l'immersione fino ai -6 si era svolta senza problemi, tutto come pianificato. Ai -6 metri, dovevo effettuare l'ultimo cambio di gas, si passa da un nitrox, in questo caso conteneva il 50% di ossigeno, ad ossigeno puro. Nulla di strano, finalmente si arriva a respirare un gas che non contiene inerti, per cui la decompressione avviene al meglio. Avevo già aperto la bombola, faccio il cambio di erogatore, effettuo il cambio anche sul computer, verifico se sono in linea con le tabelle, tutto normale. Dopo nemmeno un minuto, inizio ad avvertire delle fortissime contrazioni, fatico a controllare il respiro, l'aria non vuole scendere nei polmoni! Fu una sensazione pazzesca, provavo ad inspirare e qualcosa me lo impediva, pensai alle convulsioni provocate dall'intossicazione che sopraggiunge dopo lunghe esposizioni ad ossigeno sotto pressione, ma io non avevo fatto nulla di eccezionale, non avevo ecceduto affatto con pressione parziale o esposizione prolungata, cosa mi stava succedendo?? Sapevo che le convulsioni in acqua portano inevitabilmente all'annegamento. Se fossi riemerso, avrei omesso circa trenta minuti di deco, troppa per restare incolume! Se il mio organismo, per qualche strano motivo, non tollerava l'ossigeno, avrei potuto tornare alla miscela che avevo respirato fino ad allora, e velocemente presi l'erogatore del nitrox 50, provai ad inspirare ma nulla da fare, non ci riuscivo. Via anche quello e tentai con il nitrox 32, leggero miglioramento ma gli spasmi erano ancora presenti. Non ricordo esattamente quanti secondi fossero passati dal mio ultimo respiro completo, ricordo che il bisogno di respirare era forte, molto perplesso e spaventato, presi uno degli erogatori con il trimix di fondo, che conteneva solo il 13% di ossigeno, se era questo che mi procurava gli spasmi, dovevano assolutamente cessare. E così fu, in pochi secondi la respirazione tornò normale. Lasciai trascorrere un paio di minuti riflettendo sull'accaduto, poi, dal momento che dovevo espellere gas inerte, mi serviva per forza una miscela ricca di ossigeno. Ripresi il nitrox 32, e la respirazione restò regolare, dopo altri due minuti provai con il 50; fortunatamente non successe nulla, l'organismo lo tollerava. A questo punto, volli riprovare con l'ossigeno, bastarono tre atti respiratori, ed ebbi nuovamente quella sgradevole sorpresa. Finii la deco con il nitrox 50, ovviamente seguendo le indicazioni del computer, che raddoppiò il tempo di permanenza alla tappa dei -6 e dei -3. Mi è capitato spesso di vedere sub, che al momento dello stacco dal fondo, ritengono finita l'immersione, e prendono questa fase alla leggera, la risalita è parte integrante dell'immersione, bisogna prestare attenzione alla riserva di gas, a come si ripongono gli erogatori dopo che si sono usati, potrebbero sempre tornare utili, al tempo trascorso, alla quota che va mantenuta al meglio, alla posizione, possibilmente orizzontale. Ci si può rilassare solo quando si è saliti in barca, da quel momento finalmente possiamo abbassare la guardia. Discutendo dell'accaduto con il mio medico, mi ha ribadito quanto già sappiamo: il corpo umano non è una macchina, e non funziona tutti i giorni allo steso modo. Evidentemente, quel giorno nel mio organismo qualcosa rifiutava l'ossigeno puro, manifestandosi con forti contrazioni diaframmatiche, che impedivano l'accesso di gas ai polmoni.

Regio Sommergibile Tricheco - Brindisi - dicembre 2005

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