Che botta


4 novembre 2012, la domenica si preannuncia fredda e piovosa, e la voglia di immersione è tanta, rapido giro di mail, e si organizza un tuffo a Tempesta, sul lago di Garda, dove ha avuto inizio la mia formazione di immersione tecnica. Dopo oltre due anni rivedo quei posti che incutono sempre un pò di timore, sarà la mancanza di galleggiamento, il sapore insipido, il buio perenne, chissà. l'ultimo tuffo in trimix risale a maggio a Malta, sul sommergibile Stubborn, a 59 metri. Pianifico l'immersione e la miscela per i 70 metri, voglio verificare se riesco ancora a gestire tutto, torbido, profondità, oscurità, fotocamera, in assenza di corrente, senza l'obbligo di portare fuori foto utilizzabili, altro compito spesso pesante da assolvere. Partenza alle 7.00, siamo sul luogo alle 10, Ivan e il Bomber hanno pianificato 50 metri, loro non sono concentrati sul tuffo, ridono e scherzano. Io preferisco concentrarmi, ripassare l'attrezzatura e l'immersione, non trascurare nulla, sto andando da solo a 70 metri!! Accendo la macchina fotografica e la metto in acqua, a fianco le due deco, controllate e richiuse senza stringere. Ricontrollo i settaggi dei due computer, e mi ripasso il piano deco. Indosso il jacket, metto gli erogatori al collo, tre atti respiratori ogniuno, indosso la maschera ed entro in acqua. Arrivano anche gli altri due, check delle attrezzature nuotiamo fino alla boa, ok a scendere. Un breve cenno ai 50 metri e ci salutiamo, io proseguo verso la quota, loro vanno verso destra. Mentre continuavo a scendere, ascoltavo tutto, controllavo i manometri e la profondità. -63, arrivo sul chiodo che tiene la cima che sprofonda fino oltre 110 metri, i ricordi tornano alla mente. Tutto sotto controllo e nella norma, mi metto in verticale, scatto una foto alla cima, poi giù. -67,5 una gonfiatina al gav ed alla stagna, sento il flusso dell'aria, ad un tratto un tonfo tremendo, non arriva più aria alla stagna!!! Purtroppo in situazioni di emergenza il primo pensiero è sempre tragico, poi per fortuna, la razionalità ha il sopravvento, e si torna a raccontare l'episodio. Ho ca..o e se adesso al prossimo respiro non viene nulla??? Questo è stato il mio primo pensiero, ho immediatamente interrotto l'espirazione ed ho provato ad inspirare, con la consapevolezza di avere il bibo separato ed al collo un'altro erogatore, nonchè una stage con del nitrox 50. Ho inspirato, mentre mi accingevo a portarmi ad una quota inferiore, tutto bene, il problema è solo alla valvola di carico / frusta della staga, il resto funziona ancora. Controllo la quota, sono a 58 metri, ed è il nono minuto, mi faccio un giretto, scatto qualche foto, trovo una bottatrice con la quale giocherello per qualche minuto. La visibilità è pessima, 5-6 metri, per cui non si riescono a fare foto di effetto, inutile restare a saturarsi ulteriormente, me ne torno verso la superficie, ad incontrare gli altri due, li intercetto a -12, mi unisco per completare la deco con loro. Riemergiamo e sta piovendo, gli racconto della paura che ho passato, ridendoci sopra, ma la sotto, da solo, nel buio, sospeso con oltre 200 metri di buco sotto, ridevo molto meno!! Poi, come da tradizione, passaggio alla pizzeria Athos, dell'amica Loreta, per un pranzetto annaffiato da un'ottima Weiss Bier.

Ed alla fine un bel brindisi!

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