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La storia

 

Fu varato l’11 settembre 1930 e passò subito alle dipendenze del Comando Marina di Pola, restando a Monfalcone per l’allestimento e le prove di collaudo.

- Il 16 gennaio 1931, alle ore 0,35, al largo di Orsero, mentre effettuava prove di navigazione, l’unità venne in collisione con un’imbarcazione da pesca e la danneggiò molto gravemente.

- Il 3 novembre 1933, alla Spezia, si verificò lo scoppio di un carter motore con conseguente sviluppo d’incendio, subito domato.

- Nel 1934 l’unità andò ad urtare, sempre alla Spezia, contro una grù a ponte e riportò una forte flessione dell’estremità superiore del periscopio, con conseguente avaria delle parti ottiche.

- Nel 1934, l’unità fu trasferita a Napoli ed assegnata alla 4^ Squadriglia sommergibili.

- Nel 1935 il Smg Tricheco fu destinato a Massaua ove disimpegnò un ottimo servizio (gli valse un elogio ministeriale).

- Rientrò in Mediterraneo nel 1937 e durante la guerra di Spagna effettuò una missione speciale al comando del T.V. Benedetto Luchetti, della durata di 12 giorni (il Smg partì da Messina il 17 agosto 1937 e la zona d’operazioni fu al centro del Canale di Sicilia, a Nord di Pantelleria; iniziò una manovra di attacco ma non la portò a termine; rientrò a Messina il 29 agosto 1937).

- Nel 1938 passò alle dipendenze dela 33^ Squadriglia del Gruppo di Messina ed alternò la sua permanenza a Messina ed a Fiume per controlli e lavori.

- Nel 1940 passò alle dipendenze del V Gruppo Sommergibili, base a Lero, da dove svolse la sua attività bellica con l’effettuazione di 13 missioni offensive o esplorative nel Mediterraneo orientale.

- All’inizio del conflitto, il Smg Tricheco fu inviato a presidiare il canale di Scarpanto – Rodi, esattamente prese posizione a 20 miglia a levante di Punta Castello di Scarpanto. Non notando movimenti di unità avversarie rientrò a Lero il 14 giugno 1940.

- Il Smg Tricheco fu inviato a controllare le acque lungo le coste settentrionali di Creta dal 19 al 23 giugno 1940 ma non fece avvistamenti.

- Per proteggere il transito di un nostro importante convoglio dell’8 luglio 1940 i Smg Tricheco e Beilul avevano preso posizione sulla congiungente Alessandria – Capo Kupho (Creta) partiti da Lero il giorno 3. Il Smg Beilul il giorno 7 luglio alle 23,40 avvistò un cacciatorpediniere nemico contro cui lanciò un siluro. Ritenne di aver colpito, avendo udita una forte esplosione (nessun risultato dalla documentazione britannica) e quindi fu sottoposto a caccia; avendo avuti danni dovette rientrare alla base. Il Smg Tricheco, in agguato in una zona a 20 miglia per NE da quella del Beilul, rilevò un’intensa attività avversaria nei giorni 7 ed 8, ma solo alla sera del 9 riuscì ad avvistare un’unità leggera avversaria senza riuscire a portarsi al lancio. Lasciò l’agguato il giorno 10 senza aver effettuato ulteriori avvistamenti.

- La parte Nord dell’Egeo e particolarmente il canale di Doro fu pattugliata dal Smg Tricheco dal 6 al 16 agosto 1940 intesa ad individuare traffico sospetto in favore degli inglesi. Non furono fatti avvistamenti sospetti.

- Nel mese di ottobre 1940 gli accessi al mar Egeo, con provenienza da SE furono controllati dai Smg Gemma, Ametista e Tricheco che pattugliarono tra l’1 e l’8 ottobre il canale di Caso, in agguato rispettivamente a nord, al centro ed a sud del canale stesso, senza registrare incontri con il nemico. Si dovette però registrare una dolorosa perdita dovuta a disguidi nelle comunicazioni radio con e tra i sommergibili in mare. Infatti il Smg Gemma (Cap. Corv. Guido Montezemolo) la sera del giorno 3 ottobre aveva lasciato l’agguato nella zona a nord del canale di Caso per portarsi, secondo gli ordini ricevuti, nel canale tra Rodi e Scarpanto ove doveva pattugliare sino alla sera del giorno 8. Al mattino dell’8, alle ore 01,15, trovandosi nel canale di Scarpanto, a miglia 3 per 78° da Kero Panagia, venne avvistato dal Smg Tricheco (Cap. Corv. Alberto Avogadro di Cerrione) che a sua volta aveva dovuto lasciare l’agguato a sud del canale di Caso la sera precedente e che stava rientrando alla sua base di Lero con rotte a passare tra Scarpanto e Rodi, attraversando quindi la zona di agguato del Smg Ambra. Come detto, ritardi nello svolgimento del traffico r.t. non consentirono che le due unità venissero a conoscenza dei rispettivi movimenti. Il Smg Tricheco lanciò alle ore 01,21, da distanza ravvicinata, due siluri contro quello che riteneva essere un sommergibile avversario, colpendolo al centro. Il Smg Gemma affondò rapidamente con la perdita di tutto il suo equipaggio (5 ufficiali, 12 sottufficiali e 27 tra sottocapi e comuni), nel punto di lat. 35°30’N e long. 27°18’E.

- Il Smg Tricheco effettuò un agguato dal 29 ottobre 1940 al 5 novembre in una zona a cavallo della congiungente Alessandria Gaudo, a 150 miglia da Alessandria, ma senza ottenere avvistamenti del nemico.

- Nel golfo di Taranto furono fatte alcune missioni di agguato protettivo ed il Smg Tricheco fu impegnato, in una di queste missioni, la notte dell’8 maggio 1941.

- Le acque a nord del golfo di Sollum furono pattugliate tra il 19 ed il 23 maggio 1941 dal Smg Tricheco che si portò in agguato a 30 miglia a NW di Ras Uleima, con il compito di controllare la rotta da Alessandria a Tobruch effettuando brevi incursioni verso la costa per intercettare eventuale traffico svolto da piccole imbarcazioni inglesi. Però non fu rilevato nessun traffico.

- Il 25 settembre, in coincidenza con l’operazione “Halberd” britannica, il Smg Tricheco (Ten. Vasc. Carlo Gandolfo) prese agguato sul meridiano di Ras Aamer a 60 miglia dalla costa. Non furono registrati fatti di rilievo. Il giorno 7 ottobre il Smg era in superficie ed in fase di rientro alla base di Augusta quando fu fatto segno ad un attacco da parte di un aereo inglese tipo Bristol Blenheim e culminato con un azione di mitragliamento. Il Smg reagì prontamente con il fuoco delle sue armi riuscendo a colpire, più volte l’aereo attaccante. Il Tricheco poi si immerse.

- Il 29 novembre 1941, il Smg Tricheco (Ten. Vasc. Alberto Campanella), in agguato a levante di Malta, avvistò al mattino alle 11,27 in lat. 34°23’N-long. 15°46’E un reparto nemico composto da 4 incrociatori e 2 cacciatorpediniere che a media velocità e formazione in linea di fila dirigevano per levante. Iniziato l’attacco alle 11,47, lanciò tre siluri contro uno degli incrociatori, disimpegnandosi quindi in quota. Pur avendo percepito un’esplosione dopo 1 minuto e 15 secondi dal lancio, nelle relazioni britanniche non risulta che l’attacco abbia ottenuto risultati.

- Tra il giorno 12 e 16 febbraio 1942, fu svolta da parte inglese l’operazione “MF5”. Dal comando    italiano fu predisposto al largo delle coste cirenaiche un forte schieramento di Smg (10 battelli). Lo schieramento rimase in atto fino al 24 febbraio. Il giorno 21 febbraio 1942 il Smg, causa un’avaria ai motori termici, fu costretto ad interrompere la missione ed a dirigere per il rientro. In questa circostanza il Comando dei sommergibili predispose l’uscita da Taranto del Smg Millo per dargli assistenza nella navigazione verso la base di Augusta, ma l’assistenza gli fu data dal Smg Dandolo poiché questi aveva ricevuto l’ordine di rientrare alla base.

Il Smg Tricheco (Cap. Corv. Giovanni Cunsolo) aveva iniziato la sera del 16 marzo 1942 il trasferimento da Augusta a Brindisi ove doveva effettuare un turno di lavori dopo l’intensa attività bellica svolta. Il pomeriggio del 18 marzo alle 17,30, giunto in prossimità di Brindisi, mentre stava già percorrendo le rotte di sicurezza per l’ingresso in porto, fu colpito a proravia della torretta da un siluro lanciato del Smg britannico Upholder che causò il suo rapido affondamento. Il Tricheco scomparve in pochi secondi, trascinando con se l’ufficiale in seconda, sottotenente di vascello Ermanno Tonti, 10 sottufficiali e 27 tra sottocapi e comuni.

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