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Gabriele Paparo

 

pubblicato sulla rivista Sub n° 407 - Agosto 2021

 

  • Classe 73

  • Nato a Torino

  • Diploma di Perito Chimico, seguito da Accademia Navale

Paparo Gabriele

Attualmente ti immergi con apparecchiature piuttosto sofisticate, sia in ambito professionale che per diletto, ma come sei arrivato ad accumulare tanta esperienza, che percorso hai seguito, che persone ti hanno ispirato, chi ti ha dato la spinta?

Il prossimo anno, nel 2022, festeggerò i miei primi 30 anni di brevetto subacqueo. In realtà’ frequento l’acqua e il mare sin da bambino per una forte passione per l'elemento liquido, forse trasmessami da mio papà che praticava pescasub. Sono cresciuto a Torino e durante le scuole il contatto con l’acqua  era principalmente quello legato alle piscine, con qualche piccola esperienza di nuoto agonistico; inoltre, passavo le vacanze estive in Calabria, a diretto contatto con il mare. A 18 anni, finalmente ho potuto fare il mio primo corso sub  ANIS, completando alcune immersioni nel Savonese ed in Costa Azzurra. L’anno successivo feci il corso ADVOWD con SSI, iniziando a frequentare il promontorio di Portofino; fu in quella occasione che decisi di abbandonare gli studi universitari appena intrapresi per dedicarmi ad una carriera legata al mare: il sommozzatore professionista. Dovendo fare il militare optai per l'ingresso in marina piuttosto che nell’esercito, a fine di poter conseguire i brevetti militari per poi andare a lavorare sulle piattaforme. Sebbene nella pratica l’iter da me pensato fosse ben più’ difficile da realizzare di quanto non credessi, fui fortunato e riuscii a conseguire a COMSUBIN il brevetto da SMZ nel 1994 (primo classificato al corso) e da palombaro nel 1995 (primo classificato). Fui assegnato al nucleo subacqueo di Augusta (SR) dove lavorai per un anno per poi decidere di congedarmi ed attuare il mio piano: andare a fare l’OTS per ditte civili. Grazie ai titoli professionali da me posseduti fu facile essere assunto da una ditta di lavori subacquei che mi impiegò dapprima su un cantiere nel lago maggiore (che freddo!) e successivamente per un lavoro su piattaforme in adriatico.

Paparo Gabriele

Purtroppo mi scontrai con la dura realtà di una professione pericolosa e molto diversa da quella che invece era la figura del sommozzatore palombaro della marina: in campo civile sarebbe stato impossibile continuare ad usare rebreathers e aro per i quali ero stato addestrato sin dal 1994 così come sarebbe stato impossibile (o quasi)  conseguire abilitazioni all’impiego di scafandri rigidi articolati piuttosto che altre attrezzature singolari come ROV,  impianti iperbarici integrati, campane di salvataggio ecc. Questi ed altri furono i motivi che mi spinsero a partecipare nuovamente (da esterno) ad un concorso di ammissione alla carriera nella marina militare, che vinsi. Sono quindi ri-entrato in Marina e dal 1998 ad oggi e’ stato un crescendo di esperienze, incarichi svolti, esercitazioni fatte, abilitazioni/brevetti conseguiti, ecc. La forza trainante per raggiungere la mia attuale posizione e’ stata solo la passione. Passione per il mare, per la subacquea, per questa professione e per tutti gli aspetti ad essa correlati. Oggi uso (ed insegno, sia per lavoro che per diletto) le tecniche e procedure di immersione con le più disparate tecniche, dal trimix in CA ai rebreathers elettronici sino alle immersioni profonde in Heliox, il tutto però’ senza mai smettere di imparare e sperimentare in prima persona: la subacquea e’ una disciplina infinita. Nel mio percorso ho incontrato tantissime persone che mi hanno “ispirato” o che ho voluto seguire/emulare, tantissime. Di massima sono uno che cerca di imparare tutto e da tutti: ancora oggi, anche mentre insegno in un corso, tendo ad osservare ed ascoltare allievi o compagni meno esperti e riesco a carpire qualche dettaglio, qualche cosa nuova che magari non conoscevo. Ovviamente ci sono alcuni nomi che sono stati solidi riferimenti, anche se non sono stati miei “istruttori” hanno rappresentato il mio “obiettivo”, l’essere “bravo quanto loro”; ed eccomi qui che ci sto ancora lavorando!

Paparo Gabriele e Fabio Agostinelli all'Elba Reb Festival

Parecchi anni in mare, per lavoro, e per svago; parecchie persone per svagarsi tendono a svolgere attività opposte alla realtà lavorativa, tu no, ti ri immergi di continuo.

E’ vero, io sono un Palombaro della Marina ma questo non significa che sono ogni giorno in immersione, anzi. I compiti di un uff.le palombaro sono molto diversificati e variano in funzione di grado e incarico e non sempre prevedono continue immersioni. Nel mio caso cerco di coniugare le necessità’ lavorative che mi tengono lontano dall’acqua con la mia necessità di fare immersioni. In alcuni periodi è possibile o addirittura richiesto fare molte immersioni ravvicinate, in altri periodi molto meno. In entrambi i casi però le attività svolte a lavoro non sono paragonabili con le attività di immersione ludico sportiva, sia essa tecnica o ricreativa. Queste due discipline sono accomunate solo dalla pressione e dalla fisiologia ad essa correlata ma sono molto diverse in termini di finalità dell'attività ed emozioni provate. Forse è per questo motivo che a volte, pur avendo fatto 4 o 5  immersioni lavorative nella settimana, pianifico di farne altre 2 o 3 durante il week end!

Tra le numerose esperienze lavorative e personali che hai fatto, quali sono quelle che pensi siano state le più interessanti o formative?

I viaggi sub, le spedizioni, le esercitazioni che ho fatto in questi 25 anni sono state davvero tante anche grazie all'attività’ svolta per lavoro nel Reparto Operativo del Comsubin ed alla passione per questa attività.

Sicuramente tra le esperienze più importanti ed interessanti che ho fatto c’è il periodo di lavoro svolto negli Stati Uniti (Texas e Florida) in quanto mi ha permesso, oltre agli aspetti lavorativi, di dedicare molto tempo alla subacquea “di acqua dolce” dapprima nei laghi in Texas ed a seguire nelle stupende grotte della Florida, in questo periodo ho avuto modo di completare tutti i training relativi al cave diving (diventando full cave diver) e maturando una notevole esperienza nel campo delle immersioni nei vasti sistemi di grotta con CCR.

Un altra esperienza molto formativa e che ha sicuramente influito nella mia carriera subacquea e’ stata la prima spedizione in CCR sul relitto della Viminale, a 107m, nel 2005: un team davvero affiatato che ha applicato tecniche e procedure certamente innovative nel panorama italiano. Infine non posso non citare il bellissimo viaggio/spedizione documentaristica a Truk Lagoon nel 2008, anche in questo caso la prima in assoluto svolta integralmente da subacquei muniti di CCR, un'esperienza davvero unica.

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 MS 06/2021